Piazza Duomo
PADOVA
(2 febbraio - 19 maggio 2013)
PADOVA
(2 febbraio - 19 maggio 2013)
"L'arte non insegna nulla,
tranne il senso della vita"
(Henri Miller)
In treno sono seduta vicina alle mia amiche, sono molto emozionata ed aspetto che il treno parta. Finalmente il momento arriva e lasciamo la stazione. Attraversiamo il Ponte della Libertà vedendo la Laguna e in fondo la fabbriche e altre costruzioni. Finito il ponte si vedono molti alberi, mcchine, cartelli stradali e case. Poi passiamo vicino a Porto Marghera dove ci sono barche, petroliere e altre imbarcazioni.
Il treno si ferma alla stazione di Mestre dove salgono molte altre persone.
Ripartiamo e il paesaggio varia: si vedono abitazioni molto grandi e alte, arancioni e bianche, distese verdi, campi coltivati e qualche fabbrica.
Passiamo il fiume Brenta e poco dopo arriviamo alla Stazione di Padova e scendiamo dal treno.
Questo è il racconto dell'esperienza vissuta dal mio punto di vista.
La nostra guida ci ha illustrato alcune opere, spiegandoci molto della personalità di Pietro Bembo che collezionava oggetti anche per studiarne la storia, contribuendo a costruire il Rinascimento italiano.
Pietro era figlio di Bernardo Bembo, un ambasciatore della Repubblica di Venezia, suo Padre voleva che diventasse come lui un politico ma il figlio appassionato di pittura, numismatica (collezioni di monete), scultura; quindi si oppose al Padre.
Tra i tantissimi oggetti che Pietro Bembo collezionava abbiamo visto due opere provenienti dal Belgio, molto luminose perchè sono stati dipinti con la pittura tonale. Le ha acquistate a Bruges durante un'ambasciata. Poi abbiamo osservato un bassorilievo (una sorta di disegno ricavato da una base) raffigurante la "Madonna con in braccio Gesù Bambino". In basso a questa opera si trova lo stemma di pietro Bembo con una palma, tre fiori e l'alloro.
Uno dei suoi primi libri, l'"Aetma", con scritto un dialogo fra lui e il Padre. Una statuetta in bronzo raffigurante il "Satiro Seduto che beve" di Andrea Briosco, detto il Riccio. Pietro Bembo assieme ad Aldo Mannuzzo (tipografo, cioè colui che stampa i libri) crearono una rivoluzione: una volta i libri erano enormi e molto difficili da trasportare, questi li stamparono tascabili in modo che la gente li possa portare dove vuole.
Abbiamo osservato alcuni libri piccoli e un quadro raffigurante un giovane lettore con in mano un libricino tascabile. Aveva le mani coperte da guanti con solo la punta del dito medio scoperta pr sfogliare meglio le pagine del libro. Pietro Bembo a Ferrara incontra il suo amore Lucrezia Borgia che si innamora anche lei di lui e così si scrissero moltissime lettere dove, in una di esse Pietro riceve da Lucrezia una sua ciocca di capelli bionda. Lui dedicò moltissime poesie alla ciocca e per ricambiare il dono regalò un bracciale con all'interno incisi alcuni versi.
Poi abbiamo visto il quadro di "Santa Maria Maddalena" con una scritta sul petto e in cima alla testa l'aureola la disegnò Pietro Perugino.
Un basso rilievo di "Isabella d'Este", la marchesa di Mantova, molto intelligente. In una scultura di terracotta è raffigurato il braccio destro di Isabella.
La guida ci ha fatto vedere un violino con davanti il busto di una donna e dietro la faccia di un uomo.
Tavolette provenienti da Parigi raffiguranti "Venere" con in mano una cornucopia (corno con all'interno dei fiori) rappresenta l'abbondanza.
Abbia osservato un arazzo cioè un tessuto che rappresenta un'immagine, somiglia ad un tappeto. I disegni dell'arazzo li disegnò Raffaello. Costituisce 10 pezzi e raffigura "S. Paolo" nel momento in cui cade da cavallo, è costato 1500 ducati.
Poi abbiamo visto una statua in bronzo antica e copiata del "Laoconte" di Jacopo Sansovino. La realizzò ricoprendo di terra la statua in cera facendola seccare, viene bucata sopra e sotto e nei buchi vengono inserite delle cannucce dalle quali fece scorrere il bronzo bollente facendo sciogliere la cera e cerando uno stampo.
La nostra guida ci ha mostrato due ritratti di Pietro Bembo. Uno dipinto da Lucas Cranach il Giovane, in questo quadro Pietro aveva sessant'anni. Il secondo dipinto da Tiziano.
Un doppio ritratto fatto dipingere come ricordo raffigurava Raffaello e Giulio Romano (il suo allievo preferito).
Uno dei figli di Pietro aveva moltissimi debiti e dovette vendere una parte della collezione.
Il mio pezzo preferito della sua collezione è la gemma con timbrato il simbolo di "Augusto", essa ha più di 2000 anni.
Era molto bella una lastra egizia con incise delle scritte in geroglifico che narrano il culto di Iside, le dea della fertilità.
Un quadro molto importante dipinto da Tiziano, un suo grande amico, raffigurante Pietro Bembo cardinale. ha il cappello e un aveste rossa, il suo viso è serio con gli occhi intelligenti e la mano è in una posizione che spiega.
Abbiamo osservato uno dei più importanti quadri di Michelangelo in bianco e nero, raffigura il "Cristo in croce" con affianco due angioletti sofferenti che piangono. Ho visto il primo libro scritto da Pietro Bembo che narra un sogno: a diciassette anni sognò ciò che farà da grande.
Due alto rilievi con lo sfondo a schiacciato (ancora più basso del bassorilievo) di Jacopo Sansovino.
........ Continua con il Laboratorio alla Mostra di Pietro Bembo
e il Museo dell'Educazione........
Una piccola anticipazione dall'immagine successiva
Una piccola anticipazione dall'immagine successiva
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