Nelle sale cinematografiche un film evento proiettato via satellite in contemporanea mondiale.
10 ottobre 2013
Locandina film evento
Regia: Phil Grabsky and Ben Harding
Durata: 90'
Genere: Documentario.
"Quello che fa di Wermeer un grande pittore è la sua capacità di
aggiungere alle sue opere poesia:
si immedesima nella sua opera, dipingendo con cura i dettagli.
Sinossi di una sovrapposizione fra arte, costume, interni e musica nella quotidianità del Secolo d'Oro in Olanda reinterpretata ai nostri giorni.
Ogni quadro è sembrato un film.
Quale cornice più adatta di quella di una sala cinematografica per godere appieno di capolavori custoditi all'interno di un museo a migliaia di chilometri di distanza?
Dopo il grande successo di pubblico di "Leonardo Live", "Manet. Ritratti di Vita" e "Munch 150", è stato il momento del celebre Johannes Vermeer per approdare sul grande schermo con una mostra poetica e delicata organizzata dalla National Gallery di Londra: "Vermeer e la musica: l'arte dell'amore e del piacere".
Vermeer per una sera ha "dipinto" il grande schermo con un tour che ha attraversato la straordinaria mostra allestita alla National Gallery di Londra.
Johannes Vermeer (1632-1675), uno degli artisti più sorprendenti e affascinanti di tutti i tempi, dipinse poco più di 30 opere ancora esistenti e la National Gallery ha scelto di concentrarsi sulla relazione tra la sua arte e la musica, uno dei temi più popolari della pittura olandese del tempo. Una nuova ricerca ha inoltre rivelato nuovi interessanti dettagli sulla tecnica e i materiali delle sue opere.
"Lo spazio per il pittore è come
il silenzio per il musicista"
Il film evento è andato oltre la semplice narrazione della mostra e racconta tutta la storia di Vermeer mostrandoci molte altre opere dell’artista.
Il film "La Ragazza con l’Orecchino di Perla" del 2003, con Colin Firth e Scarlett Johansson, ha incassato 40 milioni di dollari in tutto il mondo illustrando il fortissimo richiamo di questo artista verso il suo pubblico.
"Ragazza col turbante",
Jan Vermeer (1665-1666)
Vermeer è un vero regista.
Tutto nelle sue opere è orchestrato alla perfezione (per usare le parole di Taco Dibbits, curatore del Rijkismuseum di Amsterdam): ogni particolare è curato nel dettaglio e la luce è studiata per trasformare i volumi in oggetti, tessuti e volti.
"Cristo nella casa di Maria e Marta",
Johannes Vermeer (1654-1655)
"La mezzana",
Johannes Vermeer (1656)
"Veduta di Delft",
Johannes Vermeer (1659)
Così il tour cinematografico di giovedì 10 ottobre è stata un'occasione unica per il pubblico di tutto il mondo che si è potuto immergere nell'atmosfera del tempo, assaporando il piacere della scoperta di opere straordinarie, raramente riunite una accanto all'altra. Un appuntamento per entrare nei dipinti di Vermeer da un punto di vista privilegiato.
La mostra ha esplorato nello specifico la passione per la musica nel XVII secolo affiancando l'arte di Vermeer e dei suoi contemporanei con rari strumenti e spartiti musicali del tempo per mostrare la differenza tra realtà e rappresentazione.
Per la prima volta i due dipinti di Vermeer della National Gallery "Giovane donna in piedi al virginale" e "Giovane donna seduta al virginale" saranno riuniti con Il "La Suonatrice di Chitarra". Accanto ad essi saranno esposte opere di artisti contemporanei di Vermeer per mostrare come la musica sia uno dei temi più amati di tutto il Secolo d’Oro.
"Giovane donna in piedi al virginale",
Johannes Vermeer (1670-1672 circa)
"Suonatrice di chitarra",
Johannes Vermeer (1672 circa)
"Giovane Donna Seduta al Virginale",
Johannes Vermeer (1632-1675)
Tramite queste associazioni i dipinti di Johannes Vermeer rivivono appieno della loro bellezza e svelano squarci della realtà quotidiana dell'alta società olandese del XVII secolo. Se al tempo la musica era abituale passatempo, momento ludico ed espressione d'interessi intellettuali, in Vermeer essa diviene pretesto per fermare sulla tela momenti di pura contemplazione o fugaci e segreti incontri amorosi.
"Lezione di musica",
Johannes Vermeer (1662-1664)
"Giovane seduta al clavicembalo",
Johannes Vermeer (1670-1672)
"Ragazza addormentata",
Johannes Vermeer (1656-1657)
"La lattaia",
Johannes Vermeer (1658-1661)
"Ragazza che legge una lettera",
Johannes Vermeer (1657 circa)
"Ragazza con la brocca",
Johannes Vermeer (1664-1665)
"L'ufficiale e la ragazza",
Johannes Vermeer (1655-1660 circa)
"Ragazza in blu",
Johannes Vermeer (1662-1665)
"Ragazza con la bilancia",
Johannes Vermeer (1662-1665)
"Il bicchiere di vino",
Johannes Vermeer (1658-1660)
"Il concerto",
Johannes Vermeer (1663-1670)
Tra le opere in mostra: "La donna in piedi alla spinetta", "La donna seduta alla spinetta", "La giovane donna seduta a un virginale" (opera proveniente da una collezione privata di New York acquistata da Sotheby's nel 2004 per la cifra impressionante di 16 milioni di sterline), "Suonatrice di chitarra" (in prestito eccezionale dalla Iveagh Bequest Kenwood House di Londra) e "Lezione di musica" (prestito concesso dalla regina Elisabetta II). Oltre a pezzi di altri prestigiosi protagonisti della pittura olandese del XVII secolo: Gerard ter Borch, Gabriel Metsu, Jan Steen, Pieter de Hooch e Godfried Schalcken.
L'evento al cinema è stato anche un incontro con gli esperti di settore: interviste a Betsy Wieseman, curatrice, Tracy Chevalier, autrice di "La Ragazza con l'orecchino di perla", Xavier Bray curatore della Dulwich Picture Gallery, Walter Liedtke curatore dei dipinti europei al Metropolitan Museum di New York, Taco Dibbits curatore del Rijksmuseum, Quentin Buvelot curatore al Royal Picture Gallery Mauritshuis.
L'orchestra dell'Academy of Ancient Music ha preso parte alla mostra dal vivo con concerti organizzati all'interno dello spazio espositivo. Una grande opportunità per il pubblico, accompagnato a riscoprire il ruolo intimo della musica nella società di quei luoghi e di quel tempo e a "rivivere lo stesso tipo di piacevoli sensazioni musicali provate dai nostri predecessori del XVII secolo mentre ammiravano questi dipinti suggestivi di Vermeer e dei suoi contemporanei", come ha spiegato la curatrice della mostra, nonché curatrice della sezione pittura olandese della National Gallery, Betsy Wieseman.
Un affascinante salto nel XVII secolo, periodo che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte condensato in pochi minuti di passerella.
Lo stile dei designer Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, direttori creativi della maison, è identificato in maniera imprescindibile dall'eleganza, cura dei dettagli e assoluta perfezione nell'interpretare la loro fantasia e amore per il passato.
L'ispirazione alla collezione nata dalla mostra "Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese", tenutasi a Roma alle Scuderie del Quirinale, e associata ad un'attenta ricerca diventano elementi irrinunciabili nel riuscire a ricreare i colori di estrema vividezza presenti nei capolavori dell’artista fatti così rivivere oggi, grazie alla maison Valentino, in nuove linee, colori e volumi che generano ritratti di donne assolutamente femminili e di una classe alla quale non siamo quasi più abituati.
Il colore protagonista è il blu oltremare spesso utilizzato da Vermeer. Nel momento in cui inizia a sfumarsi con il bianco, ricorda le caratteristiche Ceramiche di Deft. Altri dettagli subito riconoscibili sono i colletti bianchi ricamanti in pelle e perle, utilizzo anche di parti in ermellino e altro colore predominante il rosso vermiglio.
Il pittore fiammingo grazie all'utilizzo della camera oscura riusciva a rendere sorprendenti i giochi di luce negli interni dei suoi quadri. e lo stesso effetto è stato ricreato dagli stilisti proprio sugli abiti neri, i disegni vengono così messi in evidenza attraverso la lucentezza di particolari ricami.
Una sfilata ha pertanto permesso di focalizzare su quanto sia necessario che la tradizione venga conservata e che la donna nonostante i grandi cambiamenti dovuti alla società e ai nuovi stili di vita ama ancora femminilità, eleganza e cura dei dettagli.
"Signora che scrive una lettera con la domestica",
Johannes Vermeer (1670-1671)
"L'arte della pittura",
Johannes Vermeer (1662-1668)
"Allegoria della fede",
Johannes Vermeer (1670-1674)
"La stradina",
Johannes Vermeer (1657-1661)
Dal grande schermo alle sfilate: femminilità e lifestyle.
"L'arte della moda finisce dove
inizia la passerella"
La Collezione FW 2013/2014 di Valentino invece ha saputo sorprendere in questo senso, rivelando rimandi alla quotidianità dell'alta borghesia olandese durante il Secolo d'Oro.inizia la passerella"
Un affascinante salto nel XVII secolo, periodo che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte condensato in pochi minuti di passerella.
Lo stile dei designer Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, direttori creativi della maison, è identificato in maniera imprescindibile dall'eleganza, cura dei dettagli e assoluta perfezione nell'interpretare la loro fantasia e amore per il passato.
Immagine tratta da Vogue.it
Immagine tratta da Vogue.it
Immagine tratta da Vogue.it
Immagine tratta da Vogue.it
L'ispirazione alla collezione nata dalla mostra "Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese", tenutasi a Roma alle Scuderie del Quirinale, e associata ad un'attenta ricerca diventano elementi irrinunciabili nel riuscire a ricreare i colori di estrema vividezza presenti nei capolavori dell’artista fatti così rivivere oggi, grazie alla maison Valentino, in nuove linee, colori e volumi che generano ritratti di donne assolutamente femminili e di una classe alla quale non siamo quasi più abituati.
Il colore protagonista è il blu oltremare spesso utilizzato da Vermeer. Nel momento in cui inizia a sfumarsi con il bianco, ricorda le caratteristiche Ceramiche di Deft. Altri dettagli subito riconoscibili sono i colletti bianchi ricamanti in pelle e perle, utilizzo anche di parti in ermellino e altro colore predominante il rosso vermiglio.
Melting Ceramics by Livia Marin
Oggetti in Ceramica di Delft
Immagine tratta da Vogue.it
Immagine tratta da Vogue.it
Immagine tratta da Vogue.it
Immagine tratta da Vogue.it
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Immagine tratta da Vogue.it
Immagine tratta da Vogue.it
Immagine tratta da Vogue.it
Immagine tratta da Vogue.it
Una sfilata ha pertanto permesso di focalizzare su quanto sia necessario che la tradizione venga conservata e che la donna nonostante i grandi cambiamenti dovuti alla società e ai nuovi stili di vita ama ancora femminilità, eleganza e cura dei dettagli.
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