lunedì 9 settembre 2013

"POST #04 di ANELE in THE ARTISTIC HERITAGE, Young Creative Blogger"

Palazzo Ducale
VENEZIA

Disegno di Anele

Ho quaderni pieni di arte ed esperienze anche se sono vecchiotte non perdono il loro valore ed io non perdo la voglia di scriverle.

In questo post vi descriverò la mostra che si è svolta a Venezia a Palazzo Ducale nel periodo tra il 1 ottobre 2011 al 22 gennaio 2012.
Oggi  con la classe abbiamo visitato la mostra "Venezia e l'Egitto" a Palazzo Ducale
La guida ci ha spiegato la storia dei rapporti tra Venezia e l'Egitto.


La comunicazione tra i Romani e l'Egitto iniziò quando Giulio Cesare stava conquistando diverse zone del Mediterraneo; quando arrivò in Egitto ed incontrò la regina Cleopatra VII si innamorarono e si sposarono, fecero un figlio e lo chiamarono Cesarone
I Romani commerciavano con l'Egitto il papiro, oggetti preziosi e diversi tipi di spezie. La guida ci ha mostrato: delle monete del periodo Tolemaico, il volto della sfinge in marmo rosso (importante simbolo egiziano), il disegno di una bilancia per sapere il peso delle merci confrontate con il peso della sabbia, così si poteva sapere quanto pagare per avere quella merce. La guida ci ha anche mostrato la statua di Iside che era considerata dagli antichi Egizi la Grande Madre perché fece risorgere alcune persone. Serapide era la divinità principale.

Ricerca e disegno di Anele

Tolomeo fu il primo geografo e cartografo, in una vetrina del museo c'era un libro che narrava la sua storia; lui aveva progettato delle carte nautiche, portolani di diversi tipi di forme. In una delle carte c'erano disegnate le rose dei venti e in un'altra c'era la disegnata la protettrice dei porti, Santa Chiara.
Abbiamo osservato un mappamondo celeste che rappresentava i venti, le stelle.... E un mappamondo terrestre. In questo mappamondo non era raffigurata l'Australia perché non era ancora stata scoperta. Abbiamo visto la tomba di un Santo ricoperta d'oro, un contenitore in oro con raffiguranti diverse forme geometriche e dei dizionari in scrittura araba. Nella sala dove è allestita la mostra si trova un grande quadro che rappresenta la battaglia di Lepanto vinta dai Veneziani contro i Turchi. Sempre nella stessa sala si trova un quadro rappresentante Cleopatra ad un banchetto mentre si toglieva un orecchino con una perla e lo poneva dentro ad un calice pieno di aceto in modo che la perle si sciogliesse, questo era il gesto che la regina compiva in modo da far capire al popolo che lei governava non solo per la ricchezza ma anche per sostenere l'Egitto. 

Francesco Fontebasso. 
Il banchetto di Cleopatra. 
Collezione privata.
(immagine tratta dal sito www.visitmuve.it)

Un altro oggetto raro interessante esposto in un'enorme sala era un tappeto lungo dieci metri, veniva usato come tovaglia per il grande tavolo delle riunioni. A questo punto la guida ci ha fatto ammirare la Sala del Maggior Consiglio, in fondo c'era un quadro gigantesco: "Il Paradiso" del Tintoretto
La sala magnifica è lunga 54 metri in cui è presente in cui è presente un'enorme tela ad olio, la più grande esistente al mondo (7x22 metri) dipinta da Jacopo Robusti, detto il Tintoretto. Alla sala lavorarono i più celebri pittori del momento: Gentile da Fabriano, Antonio Veneziano, Michelino da Besozzo, Alvise Vivarini, Jacobello del Fiore, Michele Giambono.

Sala del Maggior Consiglio.
Palazzo Ducale, Venezia.
(immagine tratta da www.palazzo-ducale-venezia.it)

Il Maggior Consiglio era il più importante organismo legislativo della Serenissima, di origine antichissima, era formato dai nobili veneziani.

"Il Paradiso" di Tintoretto
(immagine tratta da www.palazzo-ducale-venezia.it)

Guardando la tela a prima apparenza sembra che Tintoretto non abbia la testa apposto ma tutta in confusione, però se la si guarda meglio la confusione si cancella. Tutte le persone ammassate una sopra l'altra hanno un solo riferimento: la luce. Due persone come due santi avvolti dalla luce sopra una nuvola di angioletti in loro contemplazione proprio come tutti. Sembra una lotta per chi arriva per primo per chi arriva a toccare quella luce accecante. Tutti con gli sguardi fissi, tutta quella luce di speranza e per tutti loro la meta, la "calamita" del loro cuore, dei loro sguardi, dei loro pensieri. Più ti avvicini a quella luce più sei illuminato, ma non solo fuori, secondo me anche dentro; chi rimane fuori è buio e freddo. Quelle due persone e la loro luce sono l'unica cosa che conta per tutta quella gente, sembra che non abbiano mai visto nulla di più bello. 
Forse avrò scritto qualcosa che questo grande pittore non avrebbe mai pensato mentre dipingeva questa grandiosa tela, ma a me, a prima vista, trasmette questo.
Tornando alla mostra in una vetrina c'erano delle sfingi in marmo sedute a cubo; queste statuette venivano messe dagli antichi Egizi vicino alla tomba dei morti come simbolo di protezione. Abbiamo visto la mummia di un bambino piccolo, la maschera del faraone ricoperta d'oro e pietre preziose, la mummia di Nemenkhe Tamon; questa era decorata con perline colorate. Abbiamo ammirato la mummia del coccodrillo, era spaventosa! 
Questa visita mi ha insegnato molto, l'oggetto più interessante è stato il mappamondo terrestre!
Quando sono tornata a scuola avevo la testa piena di cose nuove ma anche i piedi congelati perché d'inverno a Venezia nei musei fa molto freddo!

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